Nevi


Comunemente noti come Nei si tratta di macchie della pelle di dimensioni e colori variabili causati da un accumulo di melanociti che sono cellule benigne normalmente responsabili, mediante la produzione di melanina, del colorito della nostra pelle. Esistono diverse tipologie di nevi ed in particolare vanno segnalati i Nevi di Clark ovvero quella macchie marroni scure della pelle classificabili in Nevi dermici, composti o giunzionali a seconda della loro localizzazione più o meno superficiale nell'epidermide. Vanno segnalati anche in particolare i Nevi giunzionali e quelli displastici in quanto trattasi di nevi dotati di una particolare attività cellulare che ne comporta una notevole instabilità ed una più facile tendenza alla degenerazione maligna (vedi fotogallery).

Le modificazioni di un Nevo che devono essere oggetto di approfondimento diagnostico immediato sono rappresentate da alterazioni  del bordo (irregolarità, in dentature o estroflessioni), del colore (colore più scuro, disomogeneità ), della superficie (comparsa di noduli o ulcerazioni), delle dimensioni (accrescimenti improvvisi di lesioni stabili da tempo), della cute circostante (arrossamenti o sbiancamenti).
In questi casi una visita straordinaria sarà in grado di escludere condizioni di rischio oppure potrà consentire di stabilire le indicazioni chirurgiche alla asportazioni di lesioni sospette che potranno poi risultare benigne, displastiche oppure potranno risultare già trasformate in melanomi maligni. Intervenire così precocemente consente, in presenza di una trasformazione maligna di un nevo,  una diagnosi estremamente precoce dei melanomi con un ottima prognosi clinica per i pazienti. 

La possibile degenerazione maligna dei Nevi impone dei controlli periodici, con cadenze variabili a seconda del quadro clinico individuale, associati ad una epiluminescenza cutanea in caso di quadri clinici dubbi, oppure delle visite di controllo straordinarie nel caso che i pazienti notino variazioni improvvise nell'aspetto di un preesistente nevo oppure in caso della comparsa di una nuova lesione pigmentata su un'are di cute sana. 

 

Altre Forme Cliniche

 

  • Nevi Di  Miescher
    Si tratta di lesioni comuni del volto di colorito marrone chiaro, cupoliformi, a superficie liscia o irregolari,  che presentano una crescita lenta e progressiva nel tempo. Si tratta di forme benigne che non presentano tendenza alla degenerazione maligna (vedi fotogallery

 

  • Nevi Di Unna
    Si tratta di lesioni simile ai precedenti ma localizzati al tronco. Presentano un colorito marrone, un aspetto moriforme ed un accrescimento lento nel tempo. Sono lesioni benigne con una scarsa tendenza alla degenerazione maligna (vedi fotogallery).

 

  • Nevi Di Spitz
    Si tratta di lesioni scure che compaiono e crescono rapidamente nei bambini. Richiedono una asportazione chirurgica immediata poiché la loro somiglianza con i melanomi impone una diagnosi istologica.


  • Nevi Di Reed
    Si tratta di forme simili ai precedenti ma compaiono e crescono negli adulti. Come le forme precedenti richiedono una immediata asportazione chirurgica.

 

  • Nevi Di Sutton
    Sono nevi che provocano una decolorazione della cute circostante. Rappresentano una forma di riassorbimento spontaneo dei Nevi ed infatti progressivamente il nevo centrale si riduce di dimensioni fino a scomparire. Sono forme benigne che presentano una minima tendenza alla degenerazione maligna.

 

  • Nevi Giganti
    Si tratta di nevi di grandi dimensioni, congeniti, che possono interessare aree estese fino ad un arto intero, un emivolto, o il tronco. Rappresentano un motivo di grande apprensione alla nascita sia per motivi cosmetici che per motivi oncologici (vedi fotogallery).


La degenerazione maligna di questi nevi è segnalata in circa il 30% dei casi e tendenzialmente tende a verificarsi nel corso della prima decade di vita. La loro asportazione chirurgica si rende quindi assolutamente necessaria possibilmente durante la prima decade di vita. Nei primi 30 giorni di vita questi nevi sono estremamente superficiali nello spessore  della epidermide e possono quindi essere asportati mediante tecniche chirurgiche o fisiche di superficie quali la dermoabrasione, i laser o, come recentemente descritto, mediante l'impiego del versajet. In questi casi è possibile asportare la quasi totalità dei nevi giganti anche se la possibilità di recidive parziali viene segnalata in letteratura.


Nel caso di trattamenti più tardivi, a causa dell'approfondimento delle cellule melanocitiche  nel contesto del derma, questi nevi giganti possono essere asportati solo chirurgicamente e le perdite di sostanza possono essere ricostruite mediante innesti di cute, lembi di cute espansa o cute ingegnerizzata. In caso di lesioni localizzate al volto devono essere applicate metodiche di ricostruzione estetica del volto al fine di contenere quantitativamente e gli esiti cicatriziali ed ottimizzarne gli aspetti qualitativi.

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